Nassau, 2 dicembre 2025 – Le Bahamas, un arcipelago formato da più di 700 isole e isolotti sparsi tra l’Atlantico e i Caraibi, stanno vivendo una nuova stagione turistica. Visitatori provenienti da Stati Uniti, Europa e Sudamerica hanno ricominciato ad affollare resort, spiagge e villaggi, già dalla fine di novembre. Cosa attira qui migliaia di persone ogni anno? Semplice: spiagge di sabbia bianca, acque cristalline e una varietà di esperienze che vanno dalle immersioni all’osservazione dei fenicotteri, passando per mercati locali e street food. La domanda resta sempre la stessa, soprattutto dopo la pandemia: come si stanno muovendo i flussi turistici, quali novità ci sono e che effetto hanno sulla vita quotidiana degli abitanti?
Bahamas: il paradiso a due passi dagli Stati Uniti
Da Nassau – la capitale dell’arcipelago e snodo principale dei voli internazionali – ogni giorno partono aliscafi verso le Exumas, le isole Abaco, Eleuthera e Grand Bahama. Gli abitanti delle Bahamas sono poco meno di 400 mila, ma in alta stagione i numeri quasi raddoppiano grazie ai turisti. La maggior parte arriva dagli Stati Uniti: Miami è a soli 50 minuti di volo. Ma secondo il Ministero del Turismo locale è cresciuto anche il numero di italiani (in aumento del 12% nel 2024) e francesi. “Il clima mite tra dicembre e marzo rende le Bahamas molto richieste”, dice Kerry Martin, direttrice dell’ente turistico di Nassau. “Le nostre spiagge più famose come Cable Beach o Pink Sands sono tra le mete più fotografate sui social”, aggiunge.
La scelta delle isole dipende spesso dai gusti dei viaggiatori. Harbour Island è famosa per la sabbia rosa e gli hotel di charme; alle Exumas si viene soprattutto per nuotare con i maialini – una delle esperienze più condivise su Instagram – o per immergersi nelle grotte sottomarine. “Mi aspettavo il mare, ma non un posto così vario”, racconta Martina, trentenne in viaggio da Milano. “Ogni isola è un piccolo mondo a sé”.
Dove dormire e cosa assaggiare: prezzi, offerte e curiosità
L’offerta degli alloggi spazia dai resort di lusso alle guesthouse a conduzione familiare, fino alle sistemazioni più semplici sulle isole minori. I prezzi variano molto: una notte in hotel a Nassau può partire da 150 euro per una doppia in bassa stagione; nelle isole meno turistiche si trovano bungalow anche sotto i 90 euro. “Qui lavoriamo quasi solo con il passaparola”, racconta Daisy Johnson, che gestisce una pensione a Andros.
La cucina locale è un altro punto forte: pesce alla griglia, aragosta, conch salad (una specie di ceviche caraibico), riso con piselli freschi. Nei ristoranti si trovano anche piatti fusion che mescolano sapori europei e caraibici. Un pasto nel centro di Nassau costa tra i 15 e i 30 euro. Da non perdere i mercati popolari: al “Fish Fry” ci si siede tutti insieme su lunghe tavolate all’aperto per assaggiare specialità come il crack conch o il guava duff, dolce tipico delle Bahamas.
Attività all’aperto: snorkeling, immersioni e trekking
Per chi ama stare all’aria aperta le Bahamas sono un vero laboratorio naturale. Ci sono escursioni in barca, immersioni nei famosi blue hole (grotte sommerse conosciute in tutto il mondo), snorkeling tra barriere coralline ancora intatte. L’isola di Andros ospita la terza barriera corallina più lunga del pianeta (oltre 225 km): guide locali organizzano uscite sia per principianti sia per esperti; il prezzo parte da circa 40 euro a persona.
Un’altra esperienza molto richiesta è la visita alle riserve naturali. L’avvistamento dei fenicotteri nelle isole Inagua o il kayak tra le mangrovie attirano sempre più appassionati. Non mancano nemmeno escursioni a piedi nell’entroterra: Eleuthera offre sentieri panoramici verso il Glass Window Bridge o laghi salati interni.
Come arrivare e muoversi: sfide e sostenibilità
Arrivare alle Bahamas è semplice grazie ai voli diretti dagli Stati Uniti (Miami, Atlanta, New York) e da Londra; dall’Italia si passa quasi sempre da Miami o Londra. Il costo del volo intercontinentale varia tra i 600 e i 900 euro a seconda della stagione.
Per spostarsi tra le isole ci si può affidare ai traghetti locali o ai voli interni gestiti da Bahamasair e altre compagnie minori. I prezzi non sono bassi: una tratta breve può costare anche 80-100 euro solo andata. Il trasporto interno resta uno dei problemi principali dell’arcipelago – ammette lo stesso Ministero – mentre la sostenibilità del turismo sta diventando tema centrale nel dibattito pubblico. Nel 2024 il governo ha introdotto una tassa ambientale di 10 dollari per ogni visitatore straniero; l’incasso serve a proteggere le risorse marine.
Turismo consapevole: quale futuro per le Bahamas?
Non tutto però è facile da gestire. “Serve trovare un equilibrio tra turismo e bisogni della gente che vive qui”, riflette Alicia Forbes, responsabile di una Ong locale che si occupa della tutela delle spiagge. Le preoccupazioni riguardano soprattutto la pressione sugli ecosistemi marini ma anche l’aumento del costo della vita per chi abita sulle isole. Per ora il governo punta su incentivi per chi adotta pratiche ecologiche: raccolta differenziata nelle strutture ricettive, stop alla plastica usa-e-getta sulle spiagge più frequentate.
Il fascino delle Bahamas resta intatto – tra acque turchesi e tramonti da cartolina che attirano visitatori da tutto il mondo –, ma la vera sfida è mantenere questa bellezza senza compromettere il futuro dell’arcipelago. E forse questa è la domanda che accompagna ogni viaggio qui: cosa resterà domani della meraviglia che vediamo oggi?