Amsterdam, 16 dicembre 2025 – In primavera l’Olanda si mostra sotto una luce diversa, quasi intima. Che sia nei piccoli paesi o nelle vie affollate di Amsterdam, Utrecht o Haarlem, le tradizioni olandesi si riscoprono tra profumi, colori e antichi rituali. Ma cosa succede davvero da aprile a maggio in questi angoli di Paese? Un giro tra cucina, feste e storie di tutti i giorni racconta un territorio più vicino di quanto si pensi, capace però di sorprendere con dettagli inaspettati.
Sapori di stagione: dai mercati alle tavole
Passeggiando lungo il canale Brouwersgracht, alle nove del mattino con l’aria ancora fresca, si sente un profumo che arriva dalle bancarelle del Noordermarkt. Tra i banchi spuntano i primi asperges bianchi (gli asparagi, l’“oro bianco” del Limburgo), le prime fragole di Zundert e le immancabili pannenkoeken, grandi crepes dolci o salate. “Qui si aspetta la stagione delle aringhe fresche come una festa”, racconta Willem, pescivendolo nel quartiere De Pijp da vent’anni. Dal 18 aprile scatta infatti la “Nieuwe Haring”: l’aringa nuova si mangia cruda con cipolla e cetriolini. Nei locali storici come il Café Loetje le file cominciano già a mezzogiorno.
Solo così si capisce come la cucina olandese segua il ritmo della natura che cambia. In primavera tornano anche i mercati del formaggio: a Alkmaar ogni venerdì mattina donne in abiti tradizionali pesano forme di Gouda e Edam, scambiando due chiacchiere con turisti curiosi. “Non è solo uno spettacolo per visitatori – precisa Anja, casara dal 1982 – qui vengono davvero quelli che producono”.
Folclore a colori tra tulipani e feste
Ma è soprattutto nei campi a sud di Haarlem che la primavera dà il meglio di sé. Tra metà aprile e inizio maggio le strade di Lisse e Hillegom si trasformano in un tappeto variopinto: milioni di tulipani, narcisi e giacinti fioriscono insieme, facendo del Bollenstreek il paradiso dei fotografi e delle famiglie.
Ma c’è anche molto altro. Dal 19 al 23 aprile va in scena il Bloemencorso, la tradizionale “parata dei fiori”: carri allegorici coperti da petali sfilano per più di 40 chilometri, da Noordwijk a Haarlem. “Da piccola aspettavo tutto l’anno questa sfilata”, ricorda Ineke, oggi volontaria dell’evento. Migliaia di persone (lo scorso anno circa 900 mila) seguono il corteo anche sotto la pioggia, per non perdersi l’inizio non ufficiale della primavera.
Nel frattempo nei paesi si festeggia anche il Koningsdag, il Giorno del Re (27 aprile), con mercatini dell’usato chiamati “vrijmarkt”, concerti e tute arancioni ovunque. “Qui il tempo sembra fermarsi – racconta Tom, studente a Utrecht – anche chi vive in città si sente parte di qualcosa”.
Tradizioni antiche tra gesti semplici
Nelle campagne intorno a Delft o nelle province settentrionali come Frisia e Groningen resiste un folclore più discreto. Qui si tengono ancora le famose feste delle mucche (“koeiendans”), l’antico rito dell’uscita del bestiame dopo l’inverno: a metà aprile le stalle aprono per la prima volta dopo mesi e decine di vacche corrono felici nei prati davanti agli occhi dei bambini. “È sempre una sorpresa vedere quanta energia hanno”, sorride Hendrik, allevatore di Leeuwarden.
Anche in città restano piccoli gesti quotidiani: le vetrine dei forni mostrano i primi speculaas (biscotti speziati), nei bar si torna a parlare del tempo con gli sconosciuti e la bicicletta riprende il suo posto regale sulle strade. Ad Amsterdam riaprono i battelli sul Singel: ogni mattina verso le undici scolaresche e turisti con zaini colorati partono per una gita tra case galleggianti.
Primavera olandese: tra tradizione e vita quotidiana
Chi arriva in Olanda in primavera scopre così un Paese fatto di piccoli dettagli: il fruscio dei tulipani mossi dal vento, l’odore dell’aringa fresca al mercato, lo stupore dei bambini davanti ai carri fioriti. Non sono solo cartoline da ricordare: sono l’essenza stessa del Paese.
La stagione delle tradizioni olandesi è soprattutto un invito a rallentare lo sguardo. “Bisogna fermarsi un attimo e guardarsi intorno”, suggerisce Peter de Vries mentre sistema biciclette vicino al Vondelpark. Forse proprio qui sta il senso della primavera olandese: lasciarsi sorprendere da ciò che sembra familiare ma cambia ogni giorno.