Milano, 4 dicembre 2025 – Ieri sera, nel cuore di Milano, il Gruppo Gattinoni ha chiuso con un evento benefico il progetto Persone Senza Confini, dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne. La sede centrale dell’azienda, in via Statuto 2, si è trasformata in un luogo di testimonianze, arte e raccolta fondi. Un momento pensato per “non spegnere i riflettori su una delle ferite più profonde e radicate della nostra società”, come hanno sottolineato gli organizzatori.
Quando il privato si fa portavoce di un’emergenza sociale
Dalle 19 in poi, il salone illuminato dai lampadari d’epoca ha accolto decine di persone: dipendenti, rappresentanti del terzo settore e volti noti della scena culturale milanese. L’evento, promosso da Gattinoni Group insieme alla onlus “Mai più sole”, ha visto alternarsi sul palco diversi ospiti. Hanno condiviso le loro esperienze tra parole e musica.
Ha aperto la serata Marco Gattinoni, amministratore delegato del gruppo, che ha ribadito l’impegno assunto quest’anno: “Abbiamo deciso di legare la nostra responsabilità sociale a temi che toccano la vita delle persone. La violenza contro le donne resta una realtà che non possiamo ignorare”.
Parole che colpiscono e numeri che allarmano
Durante l’incontro sono stati letti brani tratti da lettere di donne sopravvissute a situazioni di abuso. Frasi semplici, dirette, capaci di far calare un silenzio carico di emozione in sala. “Bisogna ascoltare chi porta addosso certe ferite”, ha spiegato Giulia Morandi, psicologa e coordinatrice dell’evento.
I dati diffusi da “Mai più sole” raccontano una realtà dura: nel 2024 le chiamate ai centri antiviolenza lombardi sono state oltre 12 mila, con un aumento rispetto agli anni scorsi. Numeri che non lasciano spazio a facili speranze. “Dietro ogni cifra c’è una storia vera – ha aggiunto Morandi – spesso ci si perde solo nelle statistiche e si dimenticano i volti”.
La donazione che fa la differenza
Il momento clou della serata è stato l’annuncio della donazione di 25 mila euro da parte di Gattinoni Group alla onlus. Fondi destinati a progetti di sostegno psicologico e legale per donne in fuga da situazioni pericolose. “Non basta denunciare, serve anche ricominciare”, ha rimarcato Alessia Vignati, responsabile dei servizi di accoglienza.
Durante la serata sono stati messi all’asta oggetti d’arte e fotografie per raccogliere altri fondi. Tra questi un quadro dell’artista milanese Silvia Bernardi: raffigura una figura femminile circondata da un cerchio dorato ed è stato venduto poco dopo le 21 per 3.800 euro.
Note di speranza nella serata milanese
A spezzare l’intensità delle testimonianze ci hanno pensato le pause musicali della cantante Sara Galimberti, con brani italiani sul tema della rinascita. Alcuni spettatori si sono lasciati coinvolgere, accompagnando la musica con piccoli gesti: mani strette o intrecciate mentre fuori le luci della città andavano avanti come sempre.
“Iniziative come questa dimostrano che anche il mondo privato può fare la sua parte nel cambiamento sociale”, ha commentato Matteo Franchi, giovane avvocato tra il pubblico.
Persone Senza Confini: dal dialogo interno all’impegno concreto
L’appuntamento ha segnato la conclusione del progetto Persone Senza Confini, nato sei mesi fa per promuovere inclusione e dialogo interculturale in azienda. Nei mesi passati si erano già affrontati temi come il contrasto alle discriminazioni e la parità di genere. Ieri però si è fatto un passo avanti: dalla formazione interna a una responsabilità verso il territorio.
“Spesso chi lavora in azienda si sente lontano da certe realtà – ha ammesso Marco Gattinoni – ma è anche vero che il lavoro può diventare un posto sicuro per tutti”.
Le ultime parole pronunciate – “Torniamo a casa con una consapevolezza in più” – hanno colpito tutti i presenti. E anche quando il salone si è svuotato, restava quella sensazione netta: c’è ancora tanto da fare contro la violenza sulle donne.