Stonehenge: misteri, leggende e verità sull’enigmatico monumento preistorico

Giulia Ruberti

12 Dicembre 2025

LONDRA, 12 dicembre 2025 – Stonehenge, nella vasta piana di Salisbury nel sud dell’Inghilterra, continua a essere uno dei più grandi misteri archeologici dell’epoca preistorica. Da decenni studiosi e appassionati cercano di capire chi ha eretto quei massicci monoliti, perché lo ha fatto e soprattutto con quale scopo. Con l’avvicinarsi del solstizio d’inverno, il sito torna a catturare l’attenzione di ricercatori, visitatori e curiosi da ogni angolo del mondo.

Un enigma preistorico senza soluzione

Le pietre di Stonehenge – alcune alte fino a sette metri e dal peso di venti tonnellate – furono collocate tra il 3100 e il 1600 a.C., secondo le datazioni al radiocarbonio del British Museum. Un lavoro imponente, avvolto in una fitta rete di interrogativi. Gli archeologi si dividono da tempo su cosa rappresentasse: un osservatorio astronomico, un luogo sacro per riti religiosi o un cimitero monumentale. Risposte certe non ce ne sono, ma gli indizi continuano a emergere.

Nel 2020 un gruppo guidato dal professor Mike Parker Pearson, dell’University College di Londra, ha ritrovato resti umani – ossa frammentate e ceneri – sepolti vicino all’anello di pietre. “Non si può escludere che fosse una tomba destinata a persone importanti della società neolitica,” ha detto il ricercatore. Tuttavia, la disposizione delle pietre rivolta verso l’alba del solstizio d’estate sostiene da sempre la teoria dell’allineamento astronomico.

Tra tempio, osservatorio e necropoli: le teorie in campo

La comunità scientifica non ha trovato un punto d’accordo. Chi sostiene che Stonehenge fosse un osservatorio astronomico sottolinea la precisione con cui alcune pietre – in particolare la cosiddetta “Heel Stone” – si allineano con i raggi del sole durante i solstizi. “È chiaro che chi costruì Stonehenge aveva conoscenze astronomiche avanzate,” ha ammesso nel 2022 l’archeologa Kate Fielden.

Ma le scoperte degli ultimi anni hanno reso il quadro più complicato. Gli scavi del Stonehenge Riverside Project, condotti tra il 2008 e il 2014, hanno portato alla luce circa 63 tombe risalenti all’età della pietra. Restano però molti dubbi: i resti appartengono sia ad adulti che a bambini, senza evidenti segni di gerarchia sociale. E così torna la domanda: era forse un cimitero monumentale aperto a tutta la comunità?

C’è poi chi punta sui rituali religiosi. La storica Susan Greaney (English Heritage) ipotizza che Stonehenge fosse “un luogo di passaggio tra il mondo dei vivi e quello dei morti”. Un tempio? Forse sì, ma mancano prove chiare.

Il grande enigma: trasportare e montare le pietre

Uno dei misteri più dibattuti riguarda proprio come siano state trasportate le cosiddette bluestones, alcune provenienti dal Galles sud-occidentale, a oltre 250 chilometri di distanza. Come abbiano fatto gli uomini del neolitico a spostare massi così pesanti resta un rebus aperto. Le ipotesi vanno dalle slitte su rulli di legno alle zattere lungo i fiumi fino alla forza combinata di centinaia di persone per mesi o addirittura anni.

Il professor Timothy Darvill (Bournemouth University), intervistato dalla BBC nel 2023, ha spiegato: “Ogni fase della costruzione richiedeva uno sforzo collettivo enorme. Questo ci mostra quanto fosse importante Stonehenge per quelle antiche comunità”.

Tra mito e turismo: la fascinazione moderna

Nonostante le ricerche e gli studi degli ultimi anni – l’ultimo grande scavo risale al 2019 – Stonehenge resta intriso di leggende. Dai druidi celtici agli Ufo, passando per le storie medievali raccolte da Geoffrey of Monmouth nel XII secolo (“fu Merlino a innalzare le pietre”), questo luogo continua ad alimentare miti popolari.

Oggi il sito attira più di un milione di visitatori ogni anno, secondo English Heritage, con un picco proprio nei giorni del solstizio. Alcuni arrivano all’alba; altri si fermano in silenzio davanti ai monoliti coperti dalla brina; molti scattano fotografie o si raccolgono in piccoli gruppi per osservare l’allineamento del sole.

Un enigma senza tempo

“Stonehenge ci ricorda che ci sono ancora misteri che non sappiamo spiegare,” ha detto tempo fa lo storico Julian Richards. Forse è proprio questo il suo fascino: continuare a farci domandare chi siamo stati e cosa ci abbia spinto a costruire monumenti così grandi da sfidare i secoli. I dubbi restano, così come le suggestioni. Ma la curiosità è sempre viva.

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