Nelle colline della parte centro-meridionale della Spagna, precisamente in Andalusia, archeologi hanno fatto una scoperta straordinaria: un monumentale santuario dedicato al solstizio d’inverno. Questa affascinante struttura si trova a Jódar, un comune in provincia di Jaén, situato ai piedi del Cerro de San Cristóbal nella zona montuosa della Serrezuela di Jódar, parte del massiccio della Sierra Mágina. Non si tratta solo di un complesso in pietra risalente a circa 2.500 anni fa, ma di quello che potrebbe essere stato un “tempio del cosmo”, progettato per catturare l’essenza e la sacralità del solstizio d’inverno.
Cosa è stato scoperto
Gli archeologi dell’Istituto di Archeologia Iberica (IAI) hanno rinvenuto un imponente monolite alto più di 5 metri presso il sito di El Fontanar. Questo monolite non è disposto a caso; la sua forma allungata e verticale è orientata verso il punto in cui sorge il sole durante il giorno più corto dell’anno, il solstizio d’inverno. Il fenomeno si verifica intorno al 21 dicembre, quando il sole raggiunge il suo punto più basso sull’orizzonte nell’emisfero settentrionale. All’alba di quel giorno, un raggio di sole attraversa la punta del monolite, proiettando la luce direttamente verso un vicino rifugio in pietra alto quasi 7 metri.
Il rifugio presenta un’entrata a forma di V, interpretata dagli archeologi come un potente simbolo di femminilità. Un grande masso sopra l’apertura ricorda le tube di Falloppio, mentre le pietre sottostanti delineano i contorni dell’anatomia femminile. Questo allineamento non è solo un aspetto architettonico, ma rappresenta una profonda simbologia: quando i raggi del sole all’alba del solstizio d’inverno iniziano a illuminare il sito, l’ombra del monolite “maschile” si estende sul terreno, toccando una rientranza inferiore del rifugio, evocando una forma simile a quella dell’organo genitale femminile. Questo fenomeno è considerato una rappresentazione della ierogamia, un’unione sacra tra forze maschili e femminili, simbolizzando un “matrimonio cosmico” e un rituale di fertilità e rinascita.
Perché è importante
L’importanza di questa scoperta è stata sottolineata dall’archeologo Arturo Ruiz, il quale ha affermato che le immagini rinvenute fanno parte di tradizioni religiose comuni a tutto il Mediterraneo, presenti in culture come quella egiziana e greca, ma anche nella cultura iberica. A differenza di altri contesti, qui non si trovano solo simboli astratti, ma elementi reali che si integrano nella natura e si sincronizzano con i movimenti del sole. Il monumentale santuario di El Fontanar risale al V-IV secolo a.C., un periodo antecedente alla formazione dei principali insediamenti iberici nella regione. Questo suggerisce che il sito fosse un centro di vita religiosa molto prima dell’emergere di centri urbani.
- Dimensioni straordinarie: Il monumento è notevole per le sue dimensioni e il suo intento.
- Unione di cielo e Terra: È stato progettato per affermare il sacro legame tra i principi maschile e femminile.
- Similitudini con Stonehenge: Il sito di El Fontanar ricorda il celebre Stonehenge britannico, poiché entrambi i luoghi sono stati concepiti come veri e propri osservatori astronomici.
Aspetti mitologici e rituali
La scoperta di El Fontanar si inserisce nella mitologia iberica, in particolare legata a storie che coinvolgono figure eroiche e divinità solari. Nella tradizione, si narra che un eroe o una divinità solare discenda negli inferi in autunno e rinasca al solstizio d’inverno. L’allineamento delle pietre nel santuario simboleggia proprio questo ciclo di morte, unione sacra e rinascita. Inoltre, studi paralleli condotti in siti come El Pajarillo, dove sono state trovate incisioni raffiguranti un eroe in conflitto con un lupo, mostrano il medesimo passaggio simbolico. Insieme, questi luoghi formano un paesaggio rituale in cui la mitologia, l’astronomia e il territorio si intrecciano, evidenziando come per gli iberici la Terra fosse vista come un teatro cosmico per il viaggio dell’eroe.
Un ponte tra sacro e profano
La scoperta a El Fontanar dimostra ancora una volta come le antiche civiltà integrassero astronomia, architettura e spiritualità. Nella cultura iberica, il solstizio d’inverno non rappresentava solo una semplice transizione stagionale, ma un momento di celebrazione e di riflessione, immortalato nella pietra. Questo sito non è solo una testimonianza della capacità architettonica dei popoli antichi, ma un promemoria senza tempo di come l’umanità abbia sempre cercato di creare un ponte tra la Terra e il cielo, tra la concretezza della vita quotidiana e la ricerca di significato spirituale.