Roma, 5 dicembre 2025 – Fare un tuffo nelle acque termali italiane non significa solo fuggire dal ritmo frenetico delle città, ma vivere un vero viaggio tra storia, natura e tradizioni. Con l’arrivo del freddo, migliaia di persone ogni anno scelgono di dedicare qualche ora – o un intero weekend – ai vapori delle terme, in cerca di relax e benessere. Ma c’è molto di più dietro a questa passione. Il turismo termale in Italia resta una realtà solida: secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio nazionale sul turismo termale, il settore è cresciuto del 12% rispetto al 2023.
Il richiamo delle acque calde tra passato e salute
Le terme italiane, da nord a sud, custodiscono storie antiche. A Bagni San Filippo, nel cuore della Toscana, le acque solforose formano vere e proprie sculture bianche. Mentre a Sirmione, sulle rive del Garda, il calore che sale dal sottosuolo aveva già convinto Catullo, più di duemila anni fa, a sceglierle come rifugio personale. Gli esperti spiegano che “le proprietà delle acque termali dipendono dai minerali disciolti”, come racconta la dottoressa Martina Leoni, idroclimatologa dell’Università di Pisa: “Le acque ricche di zolfo vengono ancora usate per trattamenti dermatologici e respiratori”.
Ma non si tratta solo di medicina. Basta dare un’occhiata alle prenotazioni online – soprattutto nei weekend di dicembre – per vedere come la voglia di staccare dalla routine spinga molti verso queste esperienze. Il classico “bagno caldo all’aperto sotto la neve”, ormai fotografato in migliaia di scatti sui social, è diventato quasi un rito condiviso.
Dove vanno i turisti? Numeri e destinazioni
Le mete più gettonate? Le terme toscane (Saturnia, Chianciano, Bagno Vignoni) rimangono in cima alla lista, seguite da quelle venete come Abano e Montegrotto. Buone notizie anche dal Sud: “Da gennaio a ottobre 2025 abbiamo registrato un aumento del 15% nelle presenze rispetto all’anno scorso”, racconta Giulio Ferri, direttore del Consorzio Terme Lucane. Nel Lazio – dalle terme di Caracalla a quelle di Fiuggi – l’offerta si amplia con pacchetti benessere per famiglie, aperture serali e piccoli stabilimenti che puntano sulla cura dei dettagli.
Il costo medio per una giornata alle terme attrezzate si aggira tra i 30 e i 50 euro; restano però libere e gratuite molte pozze naturali, come quelle nel Parco dei Monti Sibillini. Un dato interessante: secondo l’Associazione Italiana Turismo Responsabile, il 27% dei turisti termali abbina la visita alle terme a gite enogastronomiche o tour culturali nei dintorni.
Benessere e sostenibilità: il nuovo volto delle terme
Le strutture stanno cambiando pelle. Negli ultimi anni sono aumentate le certificazioni ambientali e l’uso di materiali eco-compatibili per rinnovare spazi storici. “L’acqua è una risorsa preziosa – ricorda Sara Bertolini, manager di una spa in provincia di Padova – la recuperiamo per usi non potabili nei giardini”. Temi come la riduzione dei consumi energetici o l’uso di energie rinnovabili non sono più un’opzione ma diventano sempre più importanti anche per chi visita le terme. Una ricerca Federalberghi Terme dello scorso ottobre mostra che quasi un cliente su due si informa su questi aspetti prima di prenotare.
I numeri parlano chiaro: nel 2025 il settore ha superato i 2 miliardi di euro su scala nazionale, portando benefici concreti anche ai piccoli borghi e alle zone interne. In Trentino Alto Adige alcune terme collaborano con aziende agricole per offrire prodotti locali direttamente all’interno degli stabilimenti.
Relax che fa bene anche ai territori
Il viaggio nelle acque termali italiane diventa così anche un’occasione per scoprire luoghi meno noti: piccoli centri storici attirano chi cerca non solo relax ma anche storie e sapori nuovi. I gestori degli stabilimenti sottolineano spesso che “il vero benessere nasce dal sentirsi accolti”, tra una tisana aromatica dopo il bagno caldo e una passeggiata al tramonto su sentieri poco battuti.
Ogni inverno si ripete la stessa scena: famiglie raccolte intorno alle vasche fumanti, giovani coppie che prenotano massaggi o trattamenti personalizzati. Gli operatori turistici guardano già con fiducia al Natale e al nuovo anno: “C’è voglia di prendersi cura di sé e – perché no – anche di riscoprire quanto può offrire l’Italia nascosta”, confida Laura Casati, titolare di una guesthouse nel senese.
E alla fine della giornata, quando le luci delle terme si riflettono sull’acqua immobile, resta quella sensazione antica — quasi primordiale — di aver fatto qualcosa che fa bene davvero. Non solo al corpo, ma anche allo spirito e ai luoghi che accolgono chi sa rallentare per qualche ora.