Roma, 25 dicembre 2025 – Viaggiare senza infilarsi nella calca e senza soffrire il caldo è la priorità che spinge molti italiani a scegliere le destinazioni per il 2026. In un periodo in cui l’overtourism continua a mettere sotto pressione città d’arte e località di mare, si fa sempre più strada la voglia di partire fuori stagione. Alla ricerca di esperienze autentiche e temperature più gradevoli. Lo conferma una ricerca dell’Osservatorio Turismo Italiano, che racconta come il calendario e le destinazioni delle vacanze stiano cambiando – anche per colpa dei cambiamenti climatici.
Viaggi d’inverno: Nord Europa e montagne italiane
I dati raccolti da agenzie e tour operator confermano: l’inverno resta il momento migliore per visitare alcune città del Nord Europa, come Stoccolma, Oslo e Copenhagen. “In inverno si respira ancora quell’atmosfera tranquilla, senza troppa gente”, spiega Marco D’Alessio, consulente di viaggio romano. E la domanda verso queste mete è cresciuta del 15% rispetto al 2024.
Chi preferisce restare in Italia punta soprattutto alla montagna, ma spesso evita i posti più noti. Si scelgono così la Valle d’Aosta, il Friuli o angoli nascosti del Molise, dove lo sci non è l’unica attrazione. “Ci chiamano per camminate nei boschi, degustazioni, ciaspolate lontano dalla folla”, racconta Elena Perrone, albergatrice in Val di Fassa. Senza dimenticare le temperature: “In alcune stazioni famose del Trentino ormai fa caldo anche a febbraio”, ammette.
Primavera tra città d’arte minori e parchi nazionali
Con l’allungarsi delle giornate, cresce l’interesse per le città d’arte meno conosciute. Secondo un’indagine di Federalberghi, molti hanno riscoperto il fascino di posti come Urbino, Mantova e Ravenna: qui tra aprile e maggio si visitano musei senza fare code e si cammina nelle piazze con calma. “Abbiamo ricevuto molte più richieste da fine marzo a giugno”, sottolinea Valentina Rossi della Camera di Commercio di Urbino, “soprattutto da famiglie”.
Contemporaneamente aumentano i turisti nei parchi naturali italiani, dal Gran Paradiso al Pollino. La primavera invita a spostamenti “lenti”, fatti di trekking e bici. “Il periodo migliore? Tra fine aprile e i primi di giugno, quando la natura esplode in tutta la sua bellezza”, dice Riccardo Bianchi, guida ambientale in Abruzzo.
Estate: mete alternative e altitudini fresche
Quando arriva l’estate, tutto cambia. Le città d’arte tra metà giugno e agosto diventano quasi impraticabili: file infinite davanti ai monumenti, prezzi degli hotel alle stelle, afa che soffoca i centri storici. Così aumenta la scelta per mete alternative – soprattutto fresche. Molti vanno sulle Alpi o nelle Prealpi (dall’Alto Adige alla Valtellina), ma anche sulle colline umbre o sulla costa abruzzese.
Un dato interessante arriva da AirDNA: nel luglio 2025 le prenotazioni di case vacanza sopra i 600 metri sono salite del 22% rispetto all’anno precedente. Gli operatori confermano: “La domanda si concentra su laghi come il Lago d’Iseo, o su località dove il turismo internazionale arriva tardi”, dice Serena Castelli della Confesercenti Lombardia.
Autunno, il ritorno dei borghi
A settembre e ottobre si apre una seconda stagione alta per chi ama ritmi più rilassati. L’autunno è sempre più scelto per visitare i borghi italiani: da Pienza a Cefalù, passando per l’entroterra marchigiano. “Dopo le ferie di agosto, chi può sceglie settembre per scappare dal caldo che dura ancora”, spiega Paolo Guidi della Pro Loco di Gubbio.
Non solo borghi però: la vendemmia attira appassionati del vino dal Nord Europa nelle campagne toscane e piemontesi. E le sagre – come quella del tartufo a San Miniato o la Festa dell’Uva a Impruneta – segnano il calendario di chi cerca esperienze autentiche senza spendere troppo. Un esempio? Un calice di Sangiovese in vigna al tramonto costa ancora intorno ai 5 euro, raccontano dalle aziende agricole locali.
Quando partire e cosa evitare
Non c’è una formula magica – concordano gli esperti – ma un consiglio vale sempre: “Scegliere periodi diversi dall’alta stagione significa vivere meglio i luoghi”, riassume Laura Rinaldi, agente di viaggio. In tanti sconsigliano viaggi nelle grandi capitali europee tra luglio e agosto, così come le spiagge delle isole maggiori tra Ferragosto e inizio settembre.
Il futuro del viaggio sembra andare verso una maggiore consapevolezza: itinerari su misura, attenzione al clima locale e preferenza per ciò che resta fuori dal radar. Come diceva un anziano turista incontrato a Pienza, cappello in testa e zaino leggero: “Più che dove andare, conta quando e come ci arrivi”.