Milano, 14 dicembre 2025 – Viaggiare non è più solo una questione di chilometri o di destinazioni da spuntare nella lista. Lo dice chiaro l’indagine Ticket to Travel 2026, presentata stamattina nel cuore pulsante di Milano. Gli italiani cambiano passo: il vero “lusso” nei viaggi oggi si misura in esperienze fatte apposta per te, con cura dei dettagli e autenticità. «Vogliamo sentirci unici, non clienti tra tanti», confida Elisa, 37 anni, appena fuori dal convegno al Museo della Scienza. Una fotografia che promette di rivoluzionare ancora una volta il turismo.
Esperienze su misura: cosa cercano davvero gli italiani
Non conta più solo la meta. Anzi, secondo Ticket to Travel 2026, quasi sei italiani su dieci (il 57%, dati raccolti tra settembre e novembre) scelgono viaggi in linea con i propri interessi e passioni. Dalla cucina locale alle lezioni di artigianato, dalla natura selvaggia ai tour in bici per la città: la parola d’ordine è “su misura”. «Oggi chi entra in agenzia non vuole solo offerte, ma cerca attività che raccontino qualcosa di sé», spiega Daniela Rovere, consulente di viaggio a Torino.
Un dato sorprendente riguarda quanto si è disposti a spendere per avere servizi esclusivi: la metà degli intervistati accetta di pagare un extra per tour privati, cene con chef stellati o visite guidate da esperti d’arte. Insomma, il lusso si trasforma e diventa esperienza.
Sostenibilità e autenticità: le nuove stelle del viaggio
Spunta con forza anche l’attenzione alla sostenibilità. Il 48% degli italiani mette al primo posto il rispetto per l’ambiente e le culture locali. «Ci chiedono dove dormire in strutture eco-friendly o come partecipare ad attività che facciano davvero bene al territorio», racconta Marco Pozzi, tour operator milanese.
La ricerca parla chiaro: addio grandi resort tutti uguali; spazio invece a piccoli boutique hotel o guesthouse gestite da famiglie. L’autenticità si traduce nella voglia di vivere come i locali: cucinare con le nonne pugliesi, fare trekking con guide sarde o lavorare qualche ora nei vigneti del Chianti.
La tecnologia entra (sempre) più nei viaggi
Il digitale ormai accompagna ogni fase della vacanza. Secondo l’indagine, oltre l’80% degli italiani usa app sul cellulare per prenotare al momento, consultare mappe o scoprire all’ultimo minuto dove mangiare o cosa vedere. «Oggi anche chi ha tra i 55 e i 65 anni prenota dal telefono, mentre prima era più restio», sottolinea Silvia Lombardi, ricercatrice del centro studi che ha elaborato i dati.
Tra le novità segnalate da Ticket to Travel 2026 ci sono gli assistenti digitali personalizzati – chatbot e intelligenza artificiale che suggeriscono itinerari su misura – e le esperienze “phygital”, cioè il mix tra reale e virtuale: tour in realtà aumentata o workshop online con guide locali.
Vacanze più lunghe e fuori stagione
Un altro trend è la durata dei soggiorni. Nel 2026 oltre un terzo dei viaggiatori italiani pensa di stare via almeno una settimana. «Molti lavorano da remoto e possono permettersi di allungare la pausa», osserva Andrea Bini, responsabile dell’associazione Albergatori Italiani. E cambia anche il calendario: aprile-maggio e settembre-ottobre crescono del 19% rispetto al passato. Segno che si cerca calma e prezzi meno cari.
Si allarga infine la voglia di mete meno battute: Albania, Georgia e alcune zone interne della Spagna sono tra le nuove scoperte degli italiani. «La gente vuole portarsi a casa storie – conclude Rovere – non solo fotografie».
Il viaggio come storia personale da raccontare
Così il turismo del 2026 somiglia sempre più a un vestito cucito addosso a chi lo vive davvero. Tra tecnologia che aiuta senza sostituire l’autenticità, attenzione crescente all’impatto ambientale e voglia ancora viva di meravigliarsi davanti a qualcosa di nuovo – anche poco lontano da casa. La mappa delle vacanze si riscrive: parola d’ordine secondo Ticket to Travel 2026 resta sempre la stessa. Vivere esperienze da ricordare.