Viaggiare in Europa in treno veloce: nuove tratte Milano, Parigi, Lisbona con comfort e trasporto merci migliorato

Simona Carlini

23 Dicembre 2025

Milano, 23 dicembre 2025 – Sta per partire una rete di treni veloci che unirà presto Milano, Parigi, Lisbona e altre città chiave d’Europa. Il via libera è arrivato in questi giorni dalle istituzioni europee, con il pieno appoggio dei principali operatori ferroviari. L’annuncio, arrivato oggi da Bruxelles, segna un momento decisivo per i trasporti nel continente: nuove linee ad alta velocità, treni all’avanguardia e una logistica più coordinata promettono di rivoluzionare il modo di viaggiare e lavorare tra le capitali europee.

Il piano che cambia la geografia dell’alta velocità europea

Il progetto, chiamato per ora “Eurofast 2030”, è stato presentato stamattina da Elisa Moreau, commissaria europea ai Trasporti, durante una conferenza stampa al Parlamento UE. “Entro cinque anni collegheremo Milano a Parigi in meno di quattro ore e Lisbona a Barcellona in poco più di cinque, tagliando emissioni e traffico aereo”, ha spiegato Moreau. Le linee principali riguardano oltre 30 milioni di persone, ma coinvolgeranno anche città come Lione, Zurigo, Francoforte e Madrid.

I numeri parlano chiaro: gli investimenti previsti superano i 150 miliardi di euro entro il 2030, tra fondi pubblici europei e capitali privati. Il Consorzio europeo Alta Velocità, formato dalle ferrovie italiane (Trenitalia), francesi (SNCF), spagnole (Renfe) e portoghesi (CP), dovrà realizzare le tratte principali e aggiornare i convogli. I nuovi treni potranno viaggiare fino a 350 km/h. Per la Milano-Parigi sono già in programma cantieri da estate 2026.

A bordo non solo corsa: comfort e nuove abitudini

Non si punta solo sulla velocità. Chi ha lavorato al progetto assicura che i nuovi treni offriranno “spazi luminosi, wi-fi stabile, zone relax e ristorazione con prodotti locali”. L’idea è che viaggiare in treno tra capitali non sia più un ripiego rispetto all’aereo. “Vogliamo che la gente si senta come se fosse a casa o in ufficio”, dice Antonella Gatti, responsabile innovazione Trenitalia.

Gli orari saranno intensi: partenza ogni ora nelle ore di punta, biglietti elettronici flessibili e offerte valide in più Paesi. Chi si muove spesso per lavoro – dagli ingegneri milanesi alle fiere francesi agli imprenditori portoghesi diretti in Germania – potrà risparmiare tempo e denaro. Le simulazioni parlano chiaro: circa 40 minuti in meno tra Milano e Lione, oltre un’ora su Lisbona-Madrid.

Trasporto merci: meno camion sulle strade

Un altro tassello importante riguarda le merci. Oggi solo il 18% dei carichi tra grandi centri europei viaggia su rotaia. Bruxelles vuole portare questa quota al 30% entro il 2030. Per farlo nasceranno terminal intermodali vicino alle zone produttive principali, come l’interporto di Novara o quello di Rungis alla periferia di Parigi. Il direttore logistica della SNCF spiega che “più merci viaggeranno sui binari durante la notte”, liberando così le strade dai camion e abbassando le emissioni di CO2.

L’industria guarda con interesse: molte aziende dell’automotive tedesco o del tessile spagnolo stanno già valutando accordi per sfruttare queste nuove rotte ferroviarie riducendo tempi e costi doganali.

Gli ostacoli da superare: soldi e cantieri

Non mancano però difficoltà. Coordinare le diverse leggi nazionali sulle infrastrutture, affrontare iter burocratici complessi e ottenere permessi ambientali potrebbe rallentare i lavori. Da Parigi arriva l’avvertimento dell’ingegnere Pascal Roux: “La sfida non è solo tecnica ma politica: serve mettere d’accordo procedure diverse e formare personale esperto”.

Gli ambientalisti chiedono garanzie sulle aree interessate dai nuovi tracciati e controlli rigorosi sugli impatti locali. La Commissione UE promette controlli costanti e dialogo aperto con i territori coinvolti. Nel frattempo sono già partiti incontri pubblici tra Lombardia e Piemonte; il prossimo appuntamento è fissato a Novara il 12 gennaio per aggiornare residenti e raccogliere opinioni.

La sfida della nuova mobilità europea

L’obiettivo è chiaro: fare dell’alta velocità il cuore di una nuova mobilità europea, meno legata all’auto privata o ai voli brevi. Non sarà una strada semplice né veloce da percorrere. Ma come riassume un dirigente portoghese di CP sentito nei corridoi di Bruxelles: “Il treno è tornato protagonista. Ora dobbiamo convincere davvero i cittadini che questa rivoluzione vale la pena”.

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