Viaggio in Tasmania: Esplora la Natura Selvaggia e Respira l’Aria Pura dell’Isola

Giulia Ruberti

6 Dicembre 2025

Milano, 6 dicembre 2025 – Chi mette piede in Islanda, oggi come in passato, si trova subito catapultato in un’esperienza lontana dalle solite cartoline turistiche. Un viaggio dove ogni minimo dettaglio – dal vento che soffia alle luci fioche dell’alba, fino ai sentieri percorsi dagli abitanti del luogo – diventa un’autentica scoperta. Qui, nel cuore del Nord Europa, nulla è mai scontato. Nemmeno l’aria stessa, che molti visitatori descrivono come “diversa, più limpida”, racconta Anna, una viaggiatrice italiana incontrata nel piccolo aeroporto di Keflavík alle prime luci del mattino.

Natura che prende il comando: geyser, vulcani e ghiacciai in scena

In Islanda la natura non sta lì a fare da sfondo: è lei a segnare il ritmo delle giornate. I paesaggi cambiano continuamente, quasi seguendo il passo delle stagioni che si alternano veloci. L’estate porta il sole di mezzanotte; l’inverno invece cala la lunga notte boreale. Il Parco Nazionale di Þingvellir – dove si vede chiaramente la spaccatura tra Europa e America – attira ogni anno migliaia di visitatori che qui camminano tra due placche continentali. Ma basta spostarsi pochi chilometri per trovarsi davanti a qualcosa di completamente diverso: una distesa di lava nera, rotta solo dal fumo di un geyser che scoppietta con calma ogni dieci minuti.

A sud, vicino a Vik sulla costa, il vento soffia così forte da sollevare la sabbia nera fino al parcheggio sterrato. Le auto restano spesso ferme ad aspettare che passi la pioggia sottile. Una scena comune tra chi viaggia da queste parti, spesso raccontata come “una lezione di pazienza”, dove tutto è nelle mani del clima e della terra.

L’aria più pulita d’Europa? Tra sensazioni e numeri

Secondo i dati dell’Agenzia europea per l’ambiente, l’aria islandese è tra le meno inquinate del continente. Nel 2024, i livelli di particolato PM2.5 a Reykjavík non hanno mai superato i 6 μg/m³ (molto sotto il limite stabilito dall’OMS a 15). “Si respira davvero meglio”, conferma Jónas Sigurðsson, guida locale nella zona di Mývatn. Non è solo una questione di numeri: qui il vento pulisce tutto e l’odore di zolfo – più intenso in certe zone – ricorda che sotto i piedi la terra è viva.

A Reykjavík anche nei quartieri residenziali come Vesturbær le persone camminano senza fretta tra vialetti verdi. Qualcuno si ferma davanti alle piscine termali mentre le nuvole basse scivolano sopra i tetti colorati delle case. Solo allora capisci quanto l’aria pulita influenzi davvero la vita di tutti i giorni.

Viaggiare fuori stagione: costi e impressioni dalla strada

Quando arriva l’inverno e le ore di luce si riducono a meno di cinque al giorno, l’Islanda perde gran parte dei turisti. Eppure proprio in quei mesi emergono aspetti nascosti durante l’alta stagione. Secondo Icelandair, nel 2025 i voli diretti da Milano e Roma sono aumentati del 7% rispetto all’anno prima. Una crescita che ha fatto salire un po’ anche i prezzi: un caffè a Reykjavík supera facilmente le 600 corone (circa 4 euro) mentre un pasto caldo in una locanda sul porto costa intorno alle 3500 corone.

I visitatori – soprattutto italiani e tedeschi – sembrano però disposti a spendere qualcosa in più pur di vivere questa esperienza “intensa e vera”, come racconta Enrico Rossi, fotografo fiorentino in viaggio nei fiordi occidentali. “Qui perfino fare benzina è un altro mondo: spesso la stazione è l’unico punto illuminato per chilometri”.

Rispetto della natura: regole chiare e controlli

“Non si tocca niente e si lascia tutto così com’è”, ripete una guida all’ingresso del Parco Nazionale Vatnajökull, uno dei più grandi d’Europa. In Islanda proteggere l’ambiente non è solo un consiglio gentile: ci sono multe salate per chi rompe le regole nei parchi o esce dai sentieri segnati. Nel 2025 le autorità hanno introdotto nuove restrizioni per gestire meglio il flusso nei luoghi più fragili come Diamond Beach o la laguna Jökulsárlón.

Le regole sono chiare fin dal primo passo sull’isola: “Camminate solo sui sentieri indicati”, avvertono i cartelli in islandese e inglese vicino ai parcheggi. Ma qualcuno ogni tanto tenta lo stesso la scorciatoia verso distese deserte o avventure improvvisate. A quel punto arriva la polizia locale, pronta a spiegare con calma perché è importante rispettare queste norme.

Un viaggio che lascia il segno

Alla fine ciò che resta dopo un viaggio in Islanda non è solo lo scatto sotto l’aurora boreale o la camminata su un ghiacciaio gigantesco. È quella sensazione – difficile da spiegare fino in fondo – di essere stati ospiti in un posto dove è la natura a dettare legge e ogni giorno porta qualcosa di nuovo da scoprire sul serio. Come diceva Anna poco prima della partenza per l’Italia: “Mi sembrava tutto nuovo anche solo camminare silenziosa nel vento”. Ecco cos’è davvero l’Islanda: un’esperienza concreta da vivere passo dopo passo.

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