Palermo, i suoi luoghi e i suoi scorci: i sette segreti della città

Palermo è una città meravigliosa. È un luogo abitato fin dalla preistoria, ma la vera e propria fondazione della città è attribuita ai fenici tra il VII e il VI secolo a.C. ed è stato il fulcro nel 1200 della scuola siciliana, nata sotto Federico II che invitava nel suo palazzo intellettuali e artisti e da lì nacque la lirica d’amore. Palermo è stata anche al centro dell’arte e dell’architettura arabo-normanna ed è stato anche uno dei centri del Rinascimento siciliano e del Barocco siciliano. Il capoluogo siciliano ha diversi luoghi meravigliosi da non perdere.

La Cripta delle repentite

Viene considerato uno dei luoghi più belli di Palermo. Non rientra tra le bellezze più celebri del capoluogo siciliano, ma ha comunque un valore inestimabile. Si trova in via Divisi, meglio nota come Via dei Biciclettai e sono tanti anche i palermitani che ignorano la presenza e l’importanza di questo luogo. Risale al XVI secolo ed è ricoperta da graziose maioliche con motivi a fiori. Inoltre, è un luogo che possiede anche un certo alone macabro che lo rende molto affascinante: qui venivano fatti essiccare i cadaveri delle cosiddette repentite, ovvero donne che avevano abbandonato l’attività di prostitute e si erano fatte monache.

Palermo
Palermo | pixabay @Comanche0

La Chiesa di San Giovanni dei lebbrosi

Ci sono altre bellezze nascoste a Palermo. Tra queste, c’è la Chiesa di San Giovanni dei lebbrosi. Un autentico capolavoro che in pochi conoscono e che, infatti, risulta essere sempre poco affollato e frequentato. Questa opera è una delle più pregevoli testimonianze architettoniche della cultura arabo-normanna. Si trova nella zona industriale di Palermo, quella meno frequentata dai turisti. Con i normanni divenne una chiesa, fino a diventare anche rifugio per i malati di lebbra, da cui il nome caratteristico.

La Palazzina cinese

Tra arabi-normanni e barocco, a Palermo si può trovare la Palazzina cinese, una delle opere più controverse presenti nel territorio. È un edificio molto particolare: rispecchia lo stile cinese e vanta anche una recente ristrutturazione che ne esalta le caratteristiche orientali. Fatta realizzare durante il periodo borbonico da Ferdinando IV, vero e proprio cultore dell’arte asiatica, che ci ha lasciato un bene dal valore culturale elevatissimo.

Le Catacombe dei Cappuccini

Questo è un altro posto che, pur essendo noto a molti, è sempre poco frequentato. Accedendo a questo luogo si assapora il clima tetro tipico delle catacombe: si possono trovare tanti corpi di nobili e ricchi della città risalenti a oltre 300 anni fa e conservati in ottimo stato. La loro particolarità è legata alla possibilità di scorgere i cadaveri appesi, come prevedeva una tecnica antica di essiccamento messa in atto dai monaci dell’epoca. Questa, combinata alla temperatura presente in questo ambiente, ha fatto sì che i corpi si mantenessero intatti.

Le Prigioni di Palazzo Chiaramonte

È conosciuto con il nome di Museo dell’Inquisizione, ma non si tratta di un comune museo. È un luogo scoperto di recente dopo essere stato sottratto a un rigattiere che lo usava come semplice deposito e magazzino. Qui è possibile ammirare una serie di particolari raffigurazioni realizzate dai prigionieri dell’inquisizione.

Santa Maria dello Spasimo, la chiesa mai terminata

Si tratta di un edificio sacro poi sconsacrato che rappresenta un luogo affascinate con la sua volta centra sprovvista di un tetto e l’assenza di pavimentazione. All’interno non è raro trovare la crescita di vegetazione spontanea e di alberi che ne fanno comunque un luogo estremamente suggestivo, che oggi ospita eventi culturali. In origine però era stata commissionata come un grande complesso monastico. L’edificio non venne mai completato e, anzi, a seguito della fortificazione della città ai margini di quello che oggi è il quartiere Kalsa, venne in parte demolito. Ha avuto altri usi, come quello di essere adibito a lazzaretto per la peste del ‘600 o come magazzino di derrate alimentari.

Cannoli siciliani
Cannoli siciliani | pixabay @lucas_holiday

Street food e mercati storici

Dopo tanti monumenti, luoghi storici e zone segrete, Palermo regala anche tanti posti per gustare il cibo di strada. La tradizione culinaria, ma lo street food in particolare, è uno dei punti forti della città. Qualche anno fa Palermo è stata riconosciuta capitale dello street food in Italia e tra le top 10 al mondo. Mangiare per strada, tra il sole e l’aria di mare, è una vera e propria istituzione che ha radici molto lontane. Ci sono da visitare almeno uno dei mercati storici di Palermo, Ballarò, il Capo o la Vucciria. Qui si trovano la maggior parte dei famosi prodotti culinari che vengono consumati in strada. In giro per la città è consigliabile assaggiare il panino con la meusa (milza), le stigghiole, lo sfincione, le panelle, il coppo di pesce fritto, le arancine e tante altre prelibatezze.

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